martedì 26 agosto 2014

26 agosto 1963

Tu, uomo che passeggi nelle sabbiose sponde della vita,
tra le cristalline acque, lì dove il pensiero scorre,
osservi l’impeto del veloce inerpicare tra le rocce,
e dove al lento poggiare dell’incauta foglia, t’osservi.
Prima arenandoti, poi vibrando leggero al soffiar del vento,
anch'egli allegra, ora s’incunea spinta tra luccichii d’argento,
ripartendo speranzosa, gioiosa sobbalza sulle scure masse,
allorché, tra torbide e sperdute secche l'attimo riposa,
prima che nell’avanti giunga finalmente in quiete acque.

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